Gli antichi popoli della terra parlavano della creazione dell'universo per mezzo dell'emissione sonora, sia essa un soffio, una voce, un tuono o la parola di un Dio creatore. Le moderne ricerche scientifiche in campo astrofisico-cosmologico hanno dimostrato che i popoli antichi non sbagliavano e la Radiazione Cosmica di Fondo può essere considerata la prova che il nostro universo, in un certo senso, nasce proprio da un suono. E' un excursus sull'Antropologia della musica dell'universo comparando le varie cosmogonie che mettono al centro proprio l'emissione sonora. Questa antropologia non è legata esclusivamente ai popoli antichi, ma prende in considerazione il Mito e ciò che esso rappresenta anche per la nostra civiltà. Vi è un esplicito riferimento alle idee di Zecharia Sitchin riguardo la cosmogonia Sumera e la presenza sulla terra di Antichi Alieni a dimostrazione che il Mito della creazione, trasformato nel linguaggio, è ancora vivo nel mondo moderno.La musica e l'astronomia hanno un legame molto stretto, poiché il periodo della rivoluzione copernicana coincide con la rivoluzione del sistema tonale. Il nuovo cosmo, eliocentrico, è l'equivalente della nuova teoria musicale, basata sulla centralità del rapporto Tonica- Dominante, ovvero di quel rapporto di Quinta che si ritrova nella Terza legge di Keplero. Dai Golden Records delle sonde Voyager 1 e 2 al segnale WOW! rilevato dai radiotelescopi, dal lancio della canzone Accross the universe dei Beatles verso la stella Vega alla musica delle Onde Gravitazionali, il legame tra Adalberto Gizzotto (fisico) e il Padre Remo (musicologo). La scoperta di un esopianeta che è stato ribattezzato "Muisca" in onore del Mito di Arione e del Delfino. Anche la musica colta ha subito il fascino dello spazio ed è il caso della Suite The planets di Holst e di Serenata per un satellite di Maderna. In questo capitolo è riportata una conversazione conPietruccio Moltalbetti, autore delle canzoni dei Dik Diak che spiega la genesi di Help me e quanto i disastri dei primi voli spaziali abbiamo colpito l'immaginazione dei musicisti. Spazio, musica delle sfere e film" è l'immaginario dei registi ad essere messo sotto analisi poiché la scelta della musica per rappresentare alcune famose scene, da 2001 odissea nello spazio a Mars A ttacks è direttamente collegata con il concetto di Musica Mundana di origine pitagorica. Anche alcuni dialoghi, come nel caso del film Contact, o in Star Wars dimostrano l'esistenza sottile di questo legame segno evidente che nella concezione moderna l'idea di Musica delle sfere non è stata abbandonata e addirittura nella serie televisiva di Star trek è parte fondante della vita dell'Enterprise. "Incontri ravvicinati del terzo tipo" è l'ultimo capitolo del libro. Il film di Spielberg è una summa di tutti gli argomenti trattati e serve a spiegare bene il concetto di una musica Mundana, della sfere celesti, che nell'idea del regista si concretizza con l'arrivo degli Alieni sulla Terra. Il film mette insieme Pitagora, la NASA, il metodo Zoltan Kodaly per insegnare la musica ai bambini, legando il tutto con le famose 5 note di John Williams che riassumono in modo semplice tutti i discorsi filosofici, antropologici, scientifici e musicali che si sono susseguiti nei secoli a partire dalla necessità di comprendere cosa sia la musica e perché l'uomo ne sia parte integrante.