About the Book
English summary: This sixteenth-century manuscript, today held in the Hermitage in St. Petersburg, contains over 200 pages of detailed drawings of over 600 architectural and archaeological structures by a single author throughout Italy, augmented by clear descriptions of the subjects. The source provides a unique opportunity for scholars to not only examine now lost buildings or edifices, but to study the state of antiquarian interest and cultural heritage in Renaissance Italy. Italian description: Il codice di disegni Destailleur B, conservato nella biblioteca del Museo Statale dell' Ermitage a San Pietroburgo, e noto fin dal 1891, quando Heinrich von Geymuller ne descrive brevemente le caratteristiche, ma fino ad oggi i suoi eccezionali contenuti documentari sono rimasti pressoche inesplorati. Il manoscritto comprende 130 fogli, ovvero 260 pagine, delle quali 69 bianche e 189 disegnate, per un totale di 605 soggetti, quasi tutti accompagnati da legende. Di questi, 563 raffigurano la ricostruzione o, piu raramente, lo stato di fatto, di templi, sepolcri, edifici, ponti, elementi architettonici e decorativi antichi ubicati a Roma, Albano, Brindisi, Capua, Cuma, Grottaferrata, Maddaloni, Napoli, Nola, Palestrina, Pozzuoli, Teano (o Teggiano?), Terracina, Tivoli e lungo le principali vie consolari. Un gruppo di 38 soggetti e correlato, invece, al lavoro antiquario di Jacques Androuet Du Cerceau ed altri due dimostrano stringenti legami con i progetti cinquecenteschi per la chiesa romana di San Giovanni dei Fiorentini. La redazione del manoscritto, ad eccezione di alcuni soggetti, eattribuibile ad un solo autore, attivo tra Roma e il Veneto, e si attesta tra la meta degli anni quaranta e la fine degli anni cinquanta del XVI secolo, momento in cui il capillare lavoro di apprendimento, stratificazione e divulgazione della cultura antiquaria attraverso il disegno e ad uno stadio avanzato. Proprio il confronto puntuale con il corpus grafico di etaumanistica e con le fonti archeologiche moderne e contemporanee, ha consentito di accertare che la maggior parte degli oggetti raffigurati nelLibro di Pietroburgo sono realmente esistenti, e di ricavare da essi una sorprendente quantita di informazioni, riversate nel presente volume, la cui utilita si rivela sostanziale tanto per gli studi archeologici, quanto per quelli umanistici. Oltre a contribuire alla riscoperta di oggetti e monumenti talvolta perduti, infatti, questa ricchissima raccolta di immagini consente di delineare un quadro preciso del patrimonio antiquario a disposizione di studiosi e architetti attivi alla meta del XVI secolo. Tra questi, Pirro Ligorio, autore di una ponderosa serie di Libri delle Antichita in stretta relazione con il codice dell' Ermitage, allo stesso modo delle stampe e dei disegni di Jacques Androuet Du Cerceau, altro protagonista nella promozione della cultura antiquaria, ed infine, Andrea Palladio, il cui nome einscindibilmente legato al Libro di Pietroburgo, passato dalle sue mani a quelle di altri illustri proprietari, quali Pierre-Francois Leonard Fontaine e Charles Percier. Con il presente studio, dunque, il codice Destailleur B dell' Ermitage torna alla luce nella sua interezza, aprendo il campo a nuove e promettenti vie di ricerca.